Conclave 2025, mons. paglia: i cardinali scelgono il nuovo vescovo di roma tra fede e responsabilità pastorale
Il conclave per l’elezione del nuovo papa inizia oggi, con i cardinali che si riuniscono in preghiera per scegliere il vescovo di Roma e guida della chiesa universale.

L'articolo illustra l'inizio del conclave per l'elezione del nuovo papa, sottolineando il ruolo spirituale e pastorale dei cardinali come vescovi di Roma, l'importanza della preghiera nel processo decisionale e la missione del papa come guida universale della Chiesa. - Unita.tv
Il conclave per l’elezione del nuovo papa inizia oggi, richiamando l’attenzione del mondo cattolico e non solo. Monsignor Vincenzo Paglia ha parlato sulle modalità della scelta, sottolineando il ruolo dei cardinali come pastori e membri del clero di Roma. Questo momento non riguarda dinamiche politiche, ma una decisione guidata principalmente dalla preghiera e dalla responsabilità verso la diocesi e l’intera chiesa universale.
Il ruolo dei cardinali come vescovi di roma e pastori del gregge
Monsignor Paglia ha spiegato che il papa è innanzitutto il vescovo di Roma, cioè colui che guida la diocesi capitolina. Sono i cardinali, che rappresentano i cosiddetti “preti di roma”, a scegliere colui che dovrà svolgere questo ruolo. Ogni cardinale possiede il titolo di una chiesa romana e formano un collegio che convive in un clima di preghiera per individuare il miglior pastore.
Questa attribuzione sottolinea un legame profondo con la comunità locale. Sono i fedeli romani che poi accoglieranno il nuovo pontefice in Piazza San Pietro. Dal discorso di mons. Paglia emerge chiaramente che l’elezione non è una questione politica o legata a giochi di potere internazionali, ma una chiamata a guidare la comunità cristiana con attenzione e dedizione.
Leggi anche:
La figura del papa rispecchia, secondo il presule, una funzione pastorale prima di tutto. Deve assicurare l’unità delle chiese cattoliche sparse nel mondo e accompagnare i fedeli con saggezza, in modo che la fede riesca a influenzare positivamente la vita sociale e anche politica globalmente. La responsabilità è dunque enorme e non si limita al cattolicesimo romano, ma assume portata universale.
Le tradizioni del conclave e il significato della scelta in preghiera
La scelta del nuovo pontefice avviene all’interno della Cappella Sistina, un luogo carico di storia e arte sacra. Gli affreschi di Michelangelo, dal giudizio universale ai cicli decorativi, creano un’ambiente in cui la spiritualità e la cultura si fondono. Questo setting, ha osservato mons. Paglia, rafforza il carattere religioso e solenne della riunione.
I lavori del conclave iniziano con l’esclusione di tutti tranne i cardinali chiamati a votare, seguita dalla celebrazione della “Missa Pro Eligendo Pontifice”, una messa dedicata a invocare lo spirito santo che guidi la scelta giusta. L’intero processo si svolge in un clima di raccoglimento, diverso da qualunque dibattito politico o assemblea pubblica.
La fumata bianca, simbolo tradizionale dell’elezione avvenuta, attira l’attenzione di milioni di fedeli in tutto il mondo. Questa attesa riflette il desiderio collettivo di vedere alla guida della chiesa un papa capace di parlare con chiarezza ai problemi di oggi e ispirare fiducia nella comunità cattolica. Mons. Paglia ha ricordato che la continuità con i papi precedenti sembra garantita, ma ogni elezione porta con sé aspettative e responsabilità.
Diversi ruoli dei cardinali e la possibilità di eleggere anche non vescovi di diocesi
Nel collegio cardinalizio, la maggior parte dei membri ricopre la funzione di vescovi, spesso a capo di diocesi importanti nelle capitali o in grandi città del mondo. Alcuni, come il cardinale segretario di stato, svolgono ruoli più amministrativi all’interno della curia romana e non guidano una diocesi. Monsignor Paglia ha precisato che la regola non esclude che possa esserci l’elezione di un papa non proveniente dal collegio dei cardinali o non vescovo titolare di una diocesi, anche se ciò appare difficile.
La responsabilità nelle mani di questi uomini è enorme: rappresentano la chiesa universale e portano carichi di governo e di guida pastorale nelle loro comunità locali. Tutti si trovano sullo stesso piano nel momento del voto e affrontano una scelta guidata dalla coscienza e dalla fede, senza interessi personali o trattative politiche.
Il clima attorno a questa elezione, spiegava Paglia, si differenzia molto da un’assemblea politica o da un parlamento con i suoi confronti e dibattiti accesi. Qui tutto ruota intorno alla preghiera, alla discesa dello spirito santo e alla scelta di un nome che sappia portare parole significative per il mondo intero.
La missione centrale del papa: il vangelo come guida per la diocesi e il mondo
Monsignor Paglia ha voluto ribadire che il compito principale del papa resta quello di seguire il vangelo. Questa è la luce che deve guidare ogni decisione del vescovo di Roma, che non è solo guida della diocesi locale ma capo spirituale di tutte le comunità cattoliche nel mondo.
Il nuovo pontefice dovrà farsi interprete di un messaggio che abbia valore per la gente comune, che possa essere un punto di riferimento negli anni a venire. Per questo l’evento del conclave si svolge in un’atmosfera di raccoglimento e attesa forte, consapevole delle sfide che la chiesa deve affrontare.
L’attenzione alle persone, ha ricordato Paglia, rappresenta un segno importante di continuità con i predecessori. Si cerca un papa che sappia ascoltare il proprio gregge, accompagnarlo e aiutare la comunità a vivere la fede in modo concreto e vicino alle realtà quotidiane.
La scelta quindi va ben oltre il semplice ruolo di capo spirituale: è un punto di riferimento per una parte rilevante della società mondiale, con un forte impatto anche sui temi sociali e culturali che incidono sulla vita di milioni di persone. La consacrazione finale è segno di questa responsabilità gravosa e unica.