L’elezione del nuovo papa attira l’attenzione di milioni di fedeli in tutto il mondo. Quando si apre il conclave, il collegio dei cardinali si riunisce per scegliere il successore di Francesco. Per capire come e quando si viene a sapere chi guiderà la chiesa cattolica, bisogna conoscere bene la procedura, i segni visivi durante lo scrutinio e gli eventi che si susseguono in quei giorni cruciali. Quest’anno, nel 2025, la rinnovata attenzione sul conclave porta a esplorare ogni dettaglio che accompagna l’elezione.
La procedura e le tempistiche delle votazioni al conclave
Il conclave si svolge all’interno della cappella sistina, dove i cardinali elettori si raccolgono in riunioni serrate per scegliere il nuovo pontefice. Le votazioni si articolano in massimo quattro scrutini al giorno: due al mattino e due al pomeriggio. Nel primo giorno di conclave, si esegue solo una votazione, di solito nel pomeriggio, a meno che non si decida di iniziare le votazioni subito per esigenze particolari.
Questi scrutini si ripetono finché uno dei cardinali non ottiene la maggioranza qualificata richiesta per diventare papa. Il numero degli elettori è ristretto a un massimo di 120, che restano isolati dal mondo esterno per tutta la durata del processo elettorale. La fretta non ha spazio nel conclave, che può durare poche ore o diversi giorni, e non è previsto un limite massimo ai giorni di votazione. Se dopo tre giorni non si raggiunge un esito, le sessioni si interrompono per una pausa di preghiera e riflessione, prima di riprendere con scrutini a gruppi di sette.
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Il significato della fumata e l’annuncio ufficiale
Al termine di ogni scrutino, le schede vengono bruciate su un falò apposito all’interno della cappella. La colorazione del fumo che esce dal comignolo sopra la cappella sistina è il segnale per il mondo intero. Se la fumata è nera, vuol dire che il conclave non ha ancora raggiunto un accordo e nessun papa è stato eletto. Quando invece il fumo è bianco, la scelta della guida della chiesa è avvenuta con successo.
Questo rituale permette a milioni di fedeli e alle migliaia di persone radunate in piazza san pietro di conoscere l’esito della votazione in modo immediato ed efficace. Oltre alla fumata bianca, viene poi pronunciato l’annuncio ufficiale dal cardinale protodiacono, che si affaccia dal balcone centrale della basilica di san pietro. Con la frase latina “Annuntio vobis gaudium magnum: habemus papam!”, comunica al mondo la nuova guida della chiesa, pronunciando il nome di battesimo e quello pontificale scelto dal papa eletto.
Riti e formalità dopo l’elezione
Dopo la proclamazione, il papa eletto deve confermare pubblicamente la sua accettazione dell’incarico. È richiesto che dichiari se accetta l’elezione canonica; in caso di esito positivo, gli viene chiesto di scegliere il nome pontificale con cui guiderà la chiesa. Se invece dovesse rifiutare, la procedura ripartirebbe da capo con nuovi scrutini, anche se questo evento risulta estremamente raro e complicato nella storia recente della chiesa.
Un caso particolare si registra nel 1978, quando il cardinale giovanni colombo aveva dichiarato in anticipo di non volersi candidare, scongiurando così una sua elezione. Un nodo delicato che però, nel tempo moderno, non ha mai bloccato l’iter elettorale.
Durata variabile dell’elezione e casi recenti
Il tempo necessario per eleggere un nuovo papa non è predeterminato e può oscillare parecchio. In genere il conclave dura da poche ore a diversi giorni, dipendendo dal coinvolgimento e dall’accordo tra i cardinali. Nel caso la votazione duri troppo senza un esito, il processo prevede di ridurre la rosa dei candidati ai due con più voti, concentrando così le scelte finali.
Negli ultimi conclavi, dal 2005 in poi, le votazioni sono durate tra due e quattro giorni. Benedetto XVI è stato eletto dopo cinque scrutini in due giorni, come pure papa francesco, senza superare questa soglia. L’andamento rapido o lento riflette la complessità di trovare un accordo tra i cardinali sul nome giusto per guidare la chiesa negli anni a venire.
Questi momenti restano tra i più seguiti al mondo, non solo per la risonanza religiosa ma anche per la portata storica che ogni nuovo pontificato rappresenta per i credenti e non solo. Il rito delle fumate in cappella sistina e l’annuncio dal balcone di san pietro rendono ogni elezione un evento di portata universale.