Cina e usa accordo su sospensione dazi per 90 giorni a partire dal 14 maggio per riprendere trattative

La tregua tra Stati Uniti e Cina, che sospende i dazi per 90 giorni, segna un momento cruciale per il dialogo commerciale e la stabilità economica globale dopo settimane di tensioni.
Gli Stati Uniti e la Cina hanno concordato una tregua di 90 giorni nella guerra commerciale sui dazi, sospendendo nuove tariffe per favorire il dialogo e evitare danni economici globali. - Unita.tv

Lo scontro sui dazi tra Stati Uniti e Cina, iniziato ad aprile 2025 dopo decisioni unilaterali di Washington, ha subito un rallentamento temporaneo con un annuncio ufficiale della Casa Bianca. A partire dal 14 maggio, le due potenze sospenderanno per almeno tre mesi l’imposizione di nuove tariffe punitive, dando spazio a nuovi confronti diplomatici e commerciali. Questo momento di tregua arriva dopo settimane di tensione che avevano messo a rischio gli scambi economici globali.

L’origine dello scontro tariffario tra washington e pechino e le motivazioni di fondo

La disputa commerciale ha preso forma lo scorso aprile, quando il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha introdotto dazi “reciproci” per colpire non solo la Cina ma tutte le nazioni che commerciano con gli States. La mossa ha innescato una risposta immediata da parte di Pechino che ha replicato con tariffe equivalenti, segnando l’inizio di una vera e propria guerra commerciale. Tra le ragioni addotte dagli Stati Uniti c’era la critica alla Cina per la mancanza di controlli sull’esportazione di componenti destinati alla produzione del Fentanyl, una sostanza legata alla crisi degli oppiacei americana. Inoltre, Washington sollevava preoccupazioni sugli squilibri nei prezzi delle automobili importate dalla Cina.

La situazione è rapidamente peggiorata fino a prevedere tariffe complessive pari al 145% sulle merci cinesi e 125% su quelle statunitensi, livelli tali da mettere in grave difficoltà le catene di approvvigionamento globali. Da un lato c’era il rischio concreto per gli Stati Uniti di non poter garantire prodotti essenziali, dall’altro la Cina affrontava la minaccia di danneggiare un’economia interna già fragile. L’aggravarsi delle tensioni rendeva urgente una mediazione per evitare danni irreparabili su entrambi i fronti.

La tregua annunciata dalla casa bianca con la sospensione dei dazi per 90 giorni

Nonostante le tensioni, la diplomazia tra le due potenze non si è mai fermata. Nelle ultime ore a Ginevra, a margine di incontri bilaterali, è stato siglato un accordo preliminare che prevede la sospensione per almeno 90 giorni delle tariffe imposte. A partire dal 14 maggio, infatti, Stati Uniti e Cina ridurranno i dazi del 115%, con un nuovo livello di tassazione che si assesterà intorno al 30% per i prodotti cinesi e il 10% per quelli americani. Questo alleggerimento rappresenta un passo concreto verso la distensione.

L’intesa prevede anche l’istituzione di un canale di dialogo continuo per monitorare le questioni economiche e commerciali e per proseguire le negoziazioni. Dietro questo spirito di collaborazione trovano posto temi delicati come la tutela della proprietà intellettuale, l’equilibrio commerciale e la lotta contro pratiche considerate scorrette. La sospensione significa che per 3 mesi non ci saranno nuove escalation tariffarie, e lo scambio di merci potrà mantenersi senza ulteriori ostacoli.

Cosa ha dichiarato la casa bianca e le reazioni ufficiali dei due paesi all’accordo

Il comunicato della Casa Bianca ha sottolineato l’importanza delle relazioni tra Stati Uniti e Cina, evidenziando che la loro influenza si estende ad ambiti economici di rilievo globale. Washington ha definito l’accordo come una “base per costruire rapporti reciprocamente vantaggiosi” e ha puntato sulla fiducia, apertura e rispetto come elementi fondamentali per il dialogo futuro. La durata della tregua e i risultati delle prossime fasi saranno decisivi per stabilire se i legami potranno migliorare o ulteriormente complicarsi.

Dal lato statunitense è arrivato il commento del segretario del Tesoro Scott Bessent. Ha ribadito che nessuna delle due potenze vuole interrompere i rapporti commerciali, auspicando che la Cina renda il mercato più accessibile ai prodotti americani. Questo riferimento indica chiaramente quali sono le aspettative di Washington nel proseguimento degli scambi. In risposta, Pechino ha rilasciato un comunicato più istituzionale che parla di un “dialogo franco” e di un atteggiamento pragmatico da mantenere, senza però entrare in dettagli specifici.

Quelli di questi giorni rimangono passi importanti nella guerra commerciale che sembrava senza una via d’uscita. Nei prossimi mesi si vedrà se questa pausa potrà trasformarsi in un confronto più maturo o se il rischio di una nuova escalation tornerà a farsi sentire, con ripercussioni su economia mondiale e rapporti tra le due grandi potenze.