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Bonus ISCRO 2025 per le Partite IVA: fino a 806 euro al mese dall’INPS

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L’INPS riattiva il sostegno al reddito per i lavoratori autonomi - unita.tv

Confermato anche per il 2025 il contributo mensile dell’INPS dedicato ai titolari di Partita IVA in difficoltà: si chiama ISCRO, dura 6 mesi e può arrivare a 806 euro mensili.

In un contesto economico sempre più incerto, tra inflazione alta e carico fiscale pesante, per chi lavora da solo con una Partita IVA il rischio di cadere in difficoltà economiche è concreto. Lavoratori autonomi e microimprese affrontano spesso crolli improvvisi del fatturato, senza tutele né ammortizzatori sociali. Per questo motivo, l’INPS ha annunciato il rinnovo per il 2025 dell’ISCRO, l’indennità straordinaria introdotta negli anni scorsi proprio per garantire una minima continuità reddituale a chi svolge attività in proprio. La misura è stata pensata per chi, pur non essendo alle prime armi, si ritrova improvvisamente a guadagnare molto meno rispetto al passato.

A chi si rivolge l’ISCRO e quali sono i requisiti

L’indennità ISCRO (Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa) è rivolta ai liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata dell’INPS, che abbiano una Partita IVA attiva da almeno tre anni. Si tratta di una modifica rispetto agli anni precedenti, quando il requisito minimo era di quattro anni. Il contributo ha una durata massima di sei mesi e varia da 252 a 806 euro mensili, a seconda del reddito dichiarato.

Non tutti, però, possono accedervi. Bisogna rispettare precisi criteri economici e contributivi. Chi fa domanda deve dimostrare un reddito da lavoro autonomo inferiore al 70% della media dei redditi dei tre anni precedenti e non deve superare il tetto di 12.648 euro annui nel 2024. Non è ammesso il cumulo con altre forme di sostegno al reddito: chi già riceve l’Assegno di Inclusione, ad esempio, non può fare richiesta. Esclusi anche i titolari di pensione o iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie.

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INPS, come si richiede l’indennità – unita.tv

Altro requisito fondamentale è la regolarità nei versamenti contributivi alla Gestione Separata. L’INPS, infatti, verifica se l’utente ha saldato quanto dovuto prima di concedere l’indennità. Il controllo viene effettuato in fase di istruttoria. Una volta accertata la regolarità, l’erogazione comincia dal mese successivo all’accoglimento della domanda.

Come si richiede l’indennità e come avvengono i pagamenti

Chi intende presentare domanda per l’ISCRO 2025 dovrà farlo esclusivamente online, accedendo al portale dell’INPS con le credenziali personali: SPID, CIE o CNS. Le date precise per l’invio delle domande non sono ancora state comunicate, ma si prevede che la finestra si apra entro la prima metà del 2025.

L’iter non è particolarmente complesso, ma richiede attenzione: sarà necessario inserire i dati anagrafici, la dichiarazione dei redditi riferita agli anni precedenti e l’IBAN del conto corrente su cui si desidera ricevere l’importo. Dopo l’invio, l’INPS avvia i controlli e, in caso di esito positivo, inizia l’accredito mensile per sei mesi consecutivi.

L’importo viene calcolato sulla base della media dei redditi precedenti e non può eccedere gli 806 euro mensili. Si tratta quindi di un sostegno parziale ma utile, pensato per aiutare chi ha subìto una perdita importante nel proprio lavoro autonomo e non dispone di altri mezzi.

L’indennità non è rinnovabile per due anni consecutivi: chi ne beneficia nel 2025, ad esempio, non potrà richiederla nuovamente nel 2026. Questa limitazione nasce per evitare un utilizzo ripetuto e strutturale della misura, che resta eccezionale e temporanea.

Nel 2024 sono stati circa 5.800 i lavoratori autonomi che hanno ricevuto l’ISCRO. Con la riconferma per il 2025, il numero potrebbe crescere, specie se la situazione economica generale continuerà a restare instabile.