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Bimba di 14 mesi ritrovata in stato di abbandono e positiva alla cocaina a Novara, tre denunciati

Una bambina di 14 mesi è stata trovata a Novara in gravi condizioni, positiva alla cocaina. Tre persone, tra cui i genitori, sono state denunciate per maltrattamenti e abbandono.

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Una bimba di 14 mesi è stata trovata a Novara in gravi condizioni di abbandono e positiva alla cocaina; madre, padre e una terza persona sono stati denunciati per maltrattamenti, mentre la piccola è stata affidata a una struttura protetta. - Unita.tv

Una piccola di appena 14 mesi è stata ritrovata dalle forze dell’ordine a Novara, in condizioni molto critiche. La bambina mostrava segni di abbandono e risultava positiva alla cocaina. Dietro questa storia emerge un quadro drammatico di maltrattamenti, abusi e trascuratezza, che ha portato alla denuncia di tre persone. Il caso ha sollevato un’importante attenzione sulle condizioni dei minori in situazioni di disagio sociale, oltre a mettere in luce le indagini svolte dalle autorità per proteggere i più vulnerabili.

Il ritrovamento della bimba e le sue condizioni di salute

La bimba, trovata a Novara, versava in condizioni di grave trascuratezza. Dopo il ritrovamento sono stati effettuati immediati controlli medici presso l’ospedale Maggiore, dove è emerso che la piccola era positiva alla cocaina. Il quadro sanitario ha inoltre evidenziato carenze igienico-sanitarie preoccupanti, con la bimba in uno stato di sporcizia e abbandono. Questi dati confermano come il minore fosse sottoposto a un ambiente non solo degradato, ma anche pericoloso per la sua salute fisica e psicologica.

Le condizioni igieniche, unite alla presenza di sostanze stupefacenti nell’organismo, delineano una situazione di maltrattamento che ha richiesto immediato intervento da parte dei servizi sociali e sanitari. La bimba è stata affidata a una struttura protetta, dove può ricevere cure adeguate e supporto psicologico. Il risultato dell’esame tossicologico è un elemento fondamentale nelle indagini, che hanno così trovato riscontro nelle condizioni di vita della piccola.

Origini della vicenda e il ruolo di padre e madre

La storia della bambina si intreccia con vicende familiari complicate e situazioni di degrado sociale. La madre ha denunciato di aver conosciuto un uomo straniero, irregolare sul territorio italiano, con il quale ha iniziato una relazione. Secondo quanto ricostruito, la donna sarebbe stata costretta a restare incinta per motivi legati all’ottenimento del permesso di soggiorno da parte del compagno. La gravidanza, racconta la mamma, è stata accompagnata da episodi di violenza fisica nei suoi confronti.

Dopo la nascita della bambina, il padre ha sottratto la piccola alla madre e successivamente l’ha affidata a una terza persona, scomparendo per un periodo e facendo perdere le proprie tracce. L’uomo, ora arrestato, è già noto alle forze dell’ordine per reati contro la persona, ma anche per questioni legate a patrimonio, armi e droga. Tale passato ha fatto temere per la sicurezza e il benessere della bambina sin dall’inizio.

La denuncia della madre ha dato il via alle indagini che hanno permesso di seguire le tracce dell’intera vicenda. La sottrazione del minore e l’affidamento a un’altra persona sono stati al centro delle ipotesi investigative da subito. Il padre ha provato a resistere all’arresto appena rintracciato in un locale notturno.

Le indagini e le persone denunciate per maltrattamenti e abbandono

A seguito dell’arresto del padre, la polizia ha scoperto che la piccola era stata consegnata a una donna tossicodipendente, anch’essa con precedenti penali. Gli agenti si sono recati a casa della donna e qui hanno trovato la bambina in condizioni di grave abbandono. Lo stato di abbandono igienico e la positività alla cocaina hanno confermato le ipotesi di maltrattamento.

La madre, il padre e la donna tossicodipendente sono stati denunciati per maltrattamenti, lesioni personali e abbandono di minore. Queste accuse riguardano in particolare la condizione di pericolo a cui è stata esposta la minima, di solo un anno e qualche mese. La gravità dei fatti ha spinto le autorità a intervenire con immediatezza per tutelare la vita e la salute della bambina.

L’azione combinata delle forze di polizia, dei servizi sociali e sanitari ha permesso di interrompere la catena di abusi e di garantire una protezione concreta alla piccola. I procedimenti giudiziari ora chiariranno la responsabilità di ciascuno e lasceranno spazio a provvedimenti a tutela della minore.

Il percorso di tutela e futuro della piccola affidata a strutture protette

Dopo il ritrovamento, la bambina è stata affidata a una struttura protetta, dove può ricevere assistenza sanitaria e psicologica. Gli operatori lavorano per garantire la sicurezza di un ambiente più stabile e adatto a un minore di quell’età, con la possibilità di curare i traumi subiti fino a quel momento.

Il tribunale dei minori di Torino ha avviato le procedure per l’apertura della pratica di adottabilità. L’obiettivo è trovare una famiglia che possa crescerla e offrirle un ambiente sereno e stabile. La tutela del minore passa anche per un’assegnazione familiare che consenta di interrompere il ciclo di abusi e abbandono.

Le prime fasi della vita della bimba saranno determinanti. La speranza è che possa restituirle almeno in parte la serenità e la cura che sono mancate finora. Nel frattempo, la vicenda continua a essere sotto osservazione da parte delle istituzioni coinvolte, attente a non lasciare spazio a nuovi episodi di disagio e sofferenza per la piccola.