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Beetlejuice beetlejuice: il sequel atteso da oltre trent’anni arriva in tv e streaming nel 2025

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Dopo più di trent’anni dal cult del 1988, la storia dello spiritello porcello torna con un nuovo capitolo firmato da Tim Burton. Il sequel Beetlejuice beetlejuice si è imposto subito come un evento nel panorama cinematografico contemporaneo. È stato presentato in anteprima alla Mostra del cinema di Venezia 2024 ed è ora disponibile su Sky Cinema Uno, in streaming su Now e on demand in 4k. L’attesa ha dato i suoi frutti grazie a un cast che unisce volti storici e nuovi interpreti, in una trama che intreccia passato e presente.

Il ritorno di beetlejuice: trama e ambientazione del sequel

Il film riparte da un momento delicato nella vita della famiglia Deetz. Dopo una perdita improvvisa, tre generazioni si ritrovano a Winter River, la storica cittadina teatro di eventi soprannaturali. Lydia Deetz, ormai adulta, conduce un programma tv da medium chiamato ghost house, sfruttando la propria capacità di comunicare con i morti. La serenità familiare si spezza quando la figlia di Lydia, la ribelle adolescente Astrid, scopre un modellino di città nascosto in soffitta. Questa scoperta riapre un portale verso l’aldilà, facendo emergere di nuovo Beetlejuice e le sue minacce.

La famiglia, convinta di aver chiuso per sempre con le vicende spettrali, si trova a fronteggiare vecchie e nuove sfide. Lo spiritello porcello non ha affatto rinunciato a infestare la loro esistenza. La trama mescola elementi gotici e ironici, confermando l’anima surreale del primo film e inserendo sviluppi più contemporanei grazie ai personaggi introdotti.

Un cast d’eccezione tra vecchie glorie e volti nuovi

Il sequel non sarebbe esistito senza il ritorno di Michael Keaton e Winona Ryder, interpreti rispettivamente di Beetlejuice e Lydia Deetz. Anche Catherine O’Hara riprende il ruolo di Delia, la matrigna di Lydia, consolidando il legame con il film originale. La presenza del trio storico rappresenta il fulcro del sequel e richiama l’atmosfera dell’opera di Tim Burton.

Accanto a loro, debuttano figure che portano novità nella storia. Monica Bellucci interpreta Delores, ex moglie vendicativa di Beetlejuice, che aggiunge un tocco di tensione e fascino. Jenna Ortega dà volto e voce a Astrid, la figlia di Lydia, che si trova a dover affrontare la realtà sovrannaturale all’interno del nucleo familiare. Justin Theroux è Rory, produttore del programma di Lydia e interesse sentimentale al centro dello sguardo critico di Astrid. Willem Dafoe interpreta Wolf Jackson, detective dell’aldilà, inserendo un elemento investigativo nella narrazione.

L’equilibrio tra interpreti storici e nuovi attori crea un dialogo tra passato e presente, mantenendo l’identità del racconto ma ampliandone le prospettive.

L’approccio personale di Tim burton nel sequel di beetlejuice

Tim Burton ha concepito questo film più come un ritorno alle proprie radici che un semplice sequel commerciale. Ha confessato una certa delusione verso il mondo del cinema e ha scelto di tornare a lavorare su Beetlejuice per motivi intimi. Il regista non ha mai compreso completamente il successo del primo film, che per lui è sempre stato qualcosa di molto personale.

Nel nuovo progetto, Burton ha puntato su effetti pratici e improvvisazione, rinunciando in gran parte alla computer grafica. Questa scelta ha permesso al regista di mantenere lo spirito originale, fatto di libertà creativa e di una estetica gotica molto particolare. Per lui, il film ha rappresentato una riscoperta della passione che lo ha spinto a fare cinema, ritrovando quel piacere che aveva perso negli anni.

Lo stile visivo riprende le atmosfere surreali e ironiche del capolavoro del 1988, con un mix di scene spaventose e momenti comici che ha conquistato i critici presenti a Venezia e il pubblico internazionale.

Winona ryder e il legame con il personaggio di lydia

Winona Ryder ritorna nel ruolo che l’ha resa famosa, ma interpreta una Lydia diversa. Ora madre e vedova, la sua Lydia mostra fragilità nascoste, tra abuso di farmaci e il peso delle responsabilità. Ryder racconta come questo personaggio rispecchi alcune delle sue esperienze personali, in particolare relazioni difficili avute intorno ai trent’anni.

La sua interpretazione mette in luce il peso del passato e la battaglia per proteggere la famiglia da forze soprannaturali che sembrano ripetersi. Winona ha lavorato a lungo con Tim Burton per realizzare il sequel, tenendo il progetto nascosto per anni. La sua presenza rafforza il legame emotivo con la saga e dona continuità alla linea narrativa.

Monica bellucci: la nuova presenza sul set di burton

Monica Bellucci entra nella squadra con un ruolo intrigante, quello di Delores. L’attrice ha sottolineato la scelta di Tim Burton di preferire effetti pratici, che la mettevano a contatto diretto con creature e ambiente durante le riprese. Questo approccio, ha spiegato, facilita l’interpretazione e permette agli attori di usare meglio la fantasia.

Bellucci ha anche elogiato la dinamicità sul set: precisione, rapidità e un clima capace di oscillare tra elementi spaventosi e momenti profondi. L’esperienza al fianco di Burton ha rinnovato la sua energia interpretativa, inserendola perfettamente nella storia di Beetlejuice beetlejuice.

Jenna ortega e la sintonia con il mondo di beetlejuice

L’intesa tra Jenna Ortega e Tim Burton si è manifestata subito durante le riprese. L’attrice ha ricordato con emozione il primo incontro sul set, soprattutto quando ha visto Michael Keaton in costume, definendo l’esperienza quasi surreale. Ortega ha parlato anche di quanto Lydia, personaggio emblematico, abbia da sempre ispirato i giovani fan.

È stata fondamentale la guida di Winona Ryder, che ha aiutato Jenna a gestire la pressione e il successo legati a un progetto di Tim Burton, visto che anche lei aveva vissuto situazioni simili da ragazza. Questa condivisione di esperienza ha reso più forte il percorso della giovane attrice nel sequel.

Il sequel beetlejuice beetlejuice tra omaggi e nuove sfide

L’atteso seguito si presenta come un mix di tensione e divertimento, senza perdere il riferimento al film originale. Il sequel mantiene l’irriverenza e la creatività nella gestione del soprannaturale, con omaggi diretti a momenti cult come il celebre balletto con la musica banana boat di Harry Belafonte.

Gli appassionati troveranno riferimenti visivi e narrativi che richiamano l’opera del 1988, ma la trama si apre a nuove sfide legate alla famiglia e ai rapporti interpersonali, bilanciati da scene splatter e comicità nera.

La recitazione del cast è stata ben accolta, a conferma di un lavoro curato che non rinuncia all’originalità e al rispetto per il pubblico fedele alla saga.

Il futuro di beetlejuice: ipotesi per un terzo capitolo

Il successo del sequel ha riacceso la domanda su un possibile terzo film. Tim Burton ha risposto con ironia, ricordando che servono decenni per realizzare ogni episodio e che per un nuovo progetto avrebbe superato il secolo di vita. Non ha dato certezze sul suo coinvolgimento futuro.

Dalla Warner Bros. invece arrivano segnali incoraggianti. Lo studio sta valutando la possibilità di un altro capitolo, con Michael Keaton nuovamente nei panni dello spiritello. Il ruolo di Tim Burton e Winona Ryder resta da definire. Mike De Luca, ceo dello studio, si è detto ottimista sulle prospettive, lasciando aperto uno spiraglio per la continuazione della serie.

Written by
Serena Fontana

Serena Fontana è una blogger e redattrice digitale specializzata in cronaca, attualità, spettacolo, politica, cultura e salute. Con uno sguardo attento e una scrittura diretta, racconta ogni giorno ciò che accade in Italia e nel mondo, offrendo contenuti informativi pensati per chi vuole capire davvero ciò che succede.

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