Barbara d’Urso, volto noto della televisione italiana da oltre cinquant’anni, si è fatta sentire di nuovo dopo un lungo periodo di assenza dagli schermi. La conduttrice napoletana ha spiegato le ragioni del suo allontanamento e ha commentato le voci che la riguardano in vista di un possibile rientro in Rai. L’intervista al Corriere della Sera offre uno sguardo diretto sulla sua situazione attuale e sulle prospettive future.
L’assenza dagli schermi non è stata una scelta spontanea
Barbara d’Urso non appare regolarmente in televisione da circa due anni. Il suo ultimo impegno stabile risale alla fine del contratto con Mediaset; da allora si è vista solo per una serata a Ballando con le stelle. Nel corso dell’intervista ha chiarito che questa pausa forzata non deriva da una decisione personale ma piuttosto dalle circostanze lavorative attuali.
Ha raccontato di aver scelto consapevolmente di prendersi un periodo tranquillo, defilata rispetto alle polemiche e ai commenti negativi apparsi sui media: “Ho deciso io stessa di stare in disparte, senza replicare alle mille cose che ho letto”. Questo silenzio volontario è servito anche ad aspettare sviluppi concreti sul fronte professionale.
Il pubblico però continua a dimostrarle affetto e sostegno costante. Barbara riferisce che molte persone la fermano per strada chiedendole perché non torni in tv e definiscono ingiusta la sua assenza. Paradossalmente il suo allontanamento sembra aver rafforzato il legame con i fan più fedeli.
Rapporti con gli agenti e ipotesi su pressioni politiche
La conduttrice ha affrontato anche il tema delle trattative lavorative interrotte negli ultimi mesi. Ha spiegato che la collaborazione con l’agente Lucio Presta si è conclusa serenamente dopo alcuni tentativi falliti per trovare nuove opportunità televisive: “Abbiamo capito insieme che al momento non era possibile farlo lavorare”.
Sul fronte Rai invece Barbara ha confermato contatti recenti ma nessun accordo definitivo o ufficiale. A chi le chiede se esistano pressioni politiche o veti legati a un suo ritorno nel servizio pubblico risponde senza esitazioni negando categoricamente questa possibilità: “Non posso credere che l’azienda culturale pubblica più grande del Paese possa accettare veto alcuno”.
Questa dichiarazione sottolinea come lei consideri improbabile qualsiasi interferenza esterna nella gestione dei palinsesti Rai, pur lasciando aperta la porta a future collaborazioni.
Lo snobismo verso uno stile televisivo popolare
Barbara d’Urso torna anche sul giudizio spesso negativo rivolto al suo modo di fare tv definito talvolta “trash” dai critici più severi. Lei rigetta questa etichetta spiegando il senso del proprio lavoro: raccontare storie semplici ed emozioni condivise dal pubblico comune.
Riflette sul confine tra trash e popolare citando programmi storici come La Corrida condotta da Corrado, anch’esso considerato trash ma amatissimo dal pubblico italiano per decenni.
Secondo lei dietro queste critiche c’è uno snobismo radicato verso forme televisive meno sofisticate ma capaci comunque di coinvolgere milioni spettatori ogni giorno.
Questo atteggiamento avrebbe accompagnato tutta la sua carriera malgrado il seguito affezionato costruito negli anni grazie alla capacità comunicativa diretta ed empatica con gli italiani comuni.
Futuro incerto ma fiducia nel ritorno alla conduzione
Nonostante tutto Barbara d’Urso mantiene ottimismo riguardo al proprio futuro professionale nella tv italiana. Si definisce una donna forte pronta ad attendere pazientemente occasioni migliori momenti per tornare protagonista sugli schermi nazionali.
Le parole pronunciate lasciano intendere fiducia nel fatto che prima o poi potrà riprendere quel ruolo centrale conquistato nei decenni passati.
Nel frattempo resta alta l’attesa intorno alle trattative ancora aperte soprattutto con Rai, dove circolano continue indiscrezioni su possibili nuovi progetti. Nulla però appare ancora certo o ufficializzato.
La vicenda resta sotto osservazione mentre i fan continuano a seguire ogni sviluppo sperando presto rivederla impegnata nelle trasmissioni cui ci aveva abituati.