A due anni dalla morte di Silvio Berlusconi, avvenuta il 12 giugno 2023, la figlia Barbara condivide ricordi e riflessioni sul suo legame con il padre. In un’intervista a La Gazzetta dello Sport, l’imprenditrice 40enne parla della sua eredità e delle sfide legate al cognome Berlusconi.
Un uomo di visione e determinazione
Barbara descrive Silvio come un uomo capace di vedere opportunità dove altri vedevano solo ostacoli. “Credeva nei sogni e li inseguiva con una determinazione che non ho mai visto in altre persone”, racconta. Questo ottimismo contagioso ha influenzato profondamente la sua vita.
Un legame complesso ma profondo
Il rapporto tra Barbara e il padre è stato caratterizzato da una forte complicità. “Non era sempre facile stargli accanto”, ammette. “Chi gli stava vicino doveva entrare nel suo mondo, ed era un mondo complesso”. Nonostante le difficoltà, per lei Silvio è sempre stato un punto di riferimento.
Un gesto ribelle che ha fatto arrabbiare papà
Un episodio particolare che Barbara ricorda è quando si fece un piercing alla lingua. “È stato un gesto da ribelle che ha fatto infuriare papà”, confessa. Questo aneddoto rivela anche il lato umano del Cavaliere, sempre attento ai comportamenti dei suoi figli.
Il peso del cognome
Barbara affronta anche la questione del suo cognome. “Portare il nome Berlusconi significa essere costantemente osservati e giudicati”, spiega. Sebbene a volte possa sembrare un peso, per lei rappresenta soprattutto una responsabilità che vive con orgoglio.
Barbara Berlusconi ha avuto ruoli importanti nel mondo del calcio, tra cui vicepresidente e amministratore delegato del Milan dal 2013 al 2017. Oggi però sembra avere altre priorità: “Io nel Milan o in politica? No, non mi ci vedo”, afferma chiaramente. È proiettata verso nuovi orizzonti professionali e personali.
Con cinque figli maschi da crescere, Barbara continua a costruire la sua vita lontano dai riflettori del calcio professionistico, mantenendo viva la memoria del padre attraverso i suoi insegnamenti e valori.