Aumento dei reati e paura tra i cittadini, il rapporto censis sulla sicurezza in Italia nel 2025

Il rapporto Censis rivela un aumento dei reati in Italia, con una crescente paura tra la popolazione, che influisce sulle abitudini quotidiane e sulla fiducia nelle forze dell’ordine.
Il rapporto Censis del 2024 evidenzia un aumento dei reati denunciati in Italia e una diffusa paura tra la popolazione, che limita le attività serali e si affida sempre più alla sicurezza privata, senza approfondire il legame con l’immigrazione irregolare. - Unita.tv

Il rapporto censis, pubblicato recentemente a Roma, fornisce una fotografia dettagliata della percezione della sicurezza in italia. I dati mostrano un aumento significativo dei crimini denunciati e una crescente paura tra la popolazione, che spesso rinuncia a uscire di sera per timore di aggressioni. Il tema è al centro del dibattito pubblico, soprattutto in relazione alle presunte responsabilità legate all’immigrazione irregolare, dato però che il rapporto censis ha deciso di non approfondire.

L’aumento dei reati denunciati: numeri e contestualizzazione

Nel 2024, sono stati registrati oltre 2,3 milioni di reati denunciati in italia, un incremento del 3,8% rispetto al 2019, ultimo anno pre-pandemia preso come riferimento standard. Anche se il dato non raggiunge il picco del 2014 che aveva superato i 2,8 milioni, l’incremento rispetto agli ultimi anni rappresenta un campanello d’allarme. Lo scenario si complica se si considera che più di metà della popolazione manifesta sfiducia verso lo stato e le forze dell’ordine, tanto da decidere spesso di non denunciare abusi e violenze subite. Il 65,1% degli intervistati ha espresso questa perdita di fiducia, un numero che pesa molto sul contrasto alla criminalità. Questo porta a una sottostima reale del fenomeno criminale, aggravando la sensazione di insicurezza percepita.

Rapine, scippi, borseggi e abusi sessuali: la crescita dei reati più temuti

I dati censis evidenziano in particolare la crescita di alcuni tipi di reato più frequenti e temuti. Le rapine in strada sono aumentate del 24,1% solo nell’ultimo anno e gli scippi del 7,9%. Anche i borseggi hanno avuto un incremento del 2,6%, indicando come la microcriminalità urbana sia in aumento. Particolarmente preoccupante è l’aumento delle denunce di violenza sessuale, cresciute del 34,9%, un dato che contribuisce notevolmente alla percezione di insicurezza soprattutto tra le donne. Non a caso, il 75,8% della popolazione ha dichiarato di avere paura durante gli spostamenti in città o nei percorsi abituali. Questi numeri fotografano una situazione di disagio sociale e criminalità che colpisce in modo diretto la qualità della vita.

La paura della popolazione e la risposta alla percezione di insicurezza

Il rapporto censis approfondisce anche le sensazioni degli italiani riguardo alla sicurezza personale. Il 57,2% degli intervistati, che sale al 67,3% se si considerano solo le donne, ha confessato una forte paura nel momento del rientro a casa la sera. Questo stato d’animo porta il 38,1% di loro a rinunciare a uscite serali ed eventi sociali per evitare potenziali rischi. In questo contesto di allarme diffuso, cresce la fiducia verso le guardie giurate e i servizi di sicurezza privata, considerati ormai necessari dal 74,4% delle persone. Questo dato segnala anche un mutamento nel modo di percepire la protezione personale, con una delega sempre minore alla sicurezza pubblica e una maggior propensione a ricorrere a soluzioni private e autonome. Il fenomeno apre dibattiti su come lo stato possa efficacemente rispondere a questa crisi di sicurezza vissuta dai cittadini.

Il tema dell’immigrazione irregolare e la censura del censis

Un aspetto controverso del rapporto è la scelta di non trattare il legame tra criminalità e immigrazione irregolare, nonostante i dati ufficiali del ministero dell’interno indichino che il 9% dei reati denunciati e il 44% degli abusi sessuali risultino imputabili a circa lo 0,8% di popolazione straniera. Questa omissione è stata notata nel dibattito pubblico perché lascia in ombra una parte rilevante del contesto che potrebbe spiegare alcune dinamiche criminali. Il censis si è concentrato su altri fattori socio-economici, pur senza approfondire i collegamenti diretti con questo tema. Restano così interrogativi sul perché di questa scelta e su come possa influire sulla percezione della sicurezza, in un momento storico in cui la discussione sull’immigrazione rimane calda e divisiva.

Il quadro delineato dal censis indica un’italia segnata da una sensazione di insicurezza che si riflette sui comportamenti quotidiani e sulle scelte di vita dei cittadini. La crescita dei reati denunciati, unita alla paura diffusa, impone una riflessione immediata sulle politiche di sicurezza pubblica e sugli strumenti messi a disposizione a tutela della popolazione. I numeri e le emozioni raccolte delineano una situazione complessa che coinvolge tutti, dai residenti delle grandi città fino ai piccoli centri.