Aumento assicurazioni auto 2025, crescono i reclami per danni da eventi atmosferici e disservizi
Aumento dei premi delle polizze auto nel 2025, con un incremento del 5,6% nei reclami per danni non coperti da eventi atmosferici estremi, evidenziando le difficoltà degli assicurati.

Nel 2025 aumentano i premi delle polizze auto, mentre crescono i reclami per la mancata copertura dei danni da eventi atmosferici estremi, evidenziando difficoltà nei risarcimenti e nella chiarezza contrattuale. - Unita.tv
Nel 2025, le polizze assicurative auto vedono un nuovo aumento dei premi, ma insieme a questo cresce anche il numero di reclami da parte di assicurati, aziende italiane e straniere. Molte contestazioni riguardano in particolare la mancata copertura dei danni causati da eventi atmosferici estremi, spesso esclusi dalle garanzie base, salvo il pagamento di costi aggiuntivi. Il quadro, tracciato dall’Ivass, mette in evidenza le difficoltà che gli utenti incontrano nel vedersi risarciti e i tempi di gestione delle pratiche di reclamo.
Incremento dei reclami ivass sulle polizze auto nel 2024
Nel corso del 2024, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni ha registrato un aumento del 5,6% dei reclami riguardanti disservizi e danni non coperti dalle polizze auto. In totale, le segnalazioni sono arrivate a 113.537, una cifra che sottolinea il malcontento di utenti e aziende nei confronti delle compagnie assicurative. La crescita non è stata uniforme: le imprese italiane hanno fatto segnare un incremento del 5,8% nelle lamentele, mentre quelle estere si sono fermate al 4,3%.
Problemi contrattuali e mancata copertura
Questi numeri non sono casuali, ma riflettono un problema diffuso nella definizione e nella sottoscrizione delle polizze. Nel dettaglio, molti clienti scoprono solo al momento del sinistro che certi eventi, soprattutto quelli connessi a calamità naturali, non sono coperti senza costi aggiuntivi sostanziosi. Spesso, poco viene spiegato sulle clausole che escludono il risarcimento di danni derivanti da temporali violenti, allagamenti o grandinate. L’esito negativo di molte vertenze deriva proprio da questa lacuna contrattuale.
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Le aziende coinvolte manifestano insoddisfazione perché la pratica di esclusione viene applicata con rigore, lasciando molti senza tutele per danni rilevanti. Questo ha portato a un aumento delle richieste di intervento e di mediazione, con un eventuale ricorso all’arbitro assicurativo, strumento che ancora non risulta pienamente operativo nonostante sia stato annunciato. L’attesa per il via libera finale da parte dell’Ivass non aiuta a risolvere le situazioni più urgenti.
Il ruolo degli eventi atmosferici nei sinistri e nella crescita dei reclami
L’incremento delle segnalazioni, evidenziato da Ivass, si lega strettamente all’aumento degli eventi atmosferici estremi, registrati soprattutto nel 2023. Temporali violenti, grandinate intense, allagamenti e frane hanno provocato danni che le compagnie assicurative non hanno sempre coperto. In effetti, questa categoria di sinistri ha rappresentato una quota rilevante nelle liquidazioni effettuate.
Secondo i dati Ivass, il 41% delle somme erogate dalle assicurazioni riguardano sinistri derivanti da condizioni meteorologiche avverse o da danni di diversa natura. Solo il 45% degli indennizzi sono legati ai sinistri stradali, mentre appena il 14% alle polizze vita. Questo evidenzia quanto la componente ambientale sia diventata centrale nel calcolo di rischi e risarcimenti.
Difficoltà e controversie contrattuali
Nella pratica, molti assicurati hanno scoperto che la loro polizza base non copre questi danni, se non pagando un aumento del premio o una tassa extra. La conseguenza è stata un’esplosione dei reclami, con clienti che chiedono spiegazioni o contestano il rifiuto di risarcimenti. Le compagnie hanno dovuto gestire un’ondata di segnalazioni che mette in luce difficoltà di comunicazione e chiarezza contrattuale, oltre a un adeguamento lento dei prodotti assicurativi ai nuovi rischi ambientali.
Le aziende agricole, in particolare, hanno subito gravi conseguenze. Proteste e confronti hanno riguardato proprio la necessità di copertura per grandinate e frane, fenomeni che nel 2023 si sono fatti frequenti e intensi. La mancanza di tutele certe ha limitato la possibilità di ricostruzione rapida e rischia di rallentare l’attività in alcune aree del paese.
Esito dei reclami ivass e tempi di risposta più rapidi
La gestione dei reclami nel settore assicurativo non ha prodotto risultati incoraggianti per gli utenti. Circa il 60% delle pratiche riferite nel 2024 è stato respinto dalle compagnie. Questo significa che la maggior parte delle richieste di risarcimento non viene accolta, spesso per clausole di esclusione o per mancanza di coperture specifiche.
Solo l’8% dei reclami si è concluso con un accordo positivo, però con transazioni uniche e parziali. Un’altra fetta, pari a quasi il 32%, ha ottenuto una prima approvazione ma è rimasta bloccata nelle fasi successive, in attesa di ulteriori verifiche o trattative. Questi dati fotografano un mercato assicurativo dove fare valere i propri diritti richiede tempo e pazienza.
Miglioramenti nei tempi di gestione
Una nota positiva riguarda i tempi di gestione: i riscontri su ammissioni o rigetti sono stati più veloci rispetto al passato, mediamente entro 22 giorni contro i consueti 45. Ciò dimostra un certo sforzo nell’affrontare l’aumento delle richieste e nel non lasciare troppo a lungo in sospeso i clienti.
Resta ancora in attesa di attivazione il portale digitale per l’arbitrato assicurativo, pensato proprio per offrire un canale alternativo e più snello per questioni insolute. La sua entrata in funzione dipende da decisioni formali dell’Ivass, che dovrà emanare il provvedimento finale per rendere operativo lo strumento.
Aumento dei premi e pressioni sul mercato assicurativo auto 2025
Il 2025 si apre con una salita dei prezzi delle polizze auto. Si conferma una tendenza che già si era vista negli scorsi mesi, legata anche all’aumento di sinistri e reclami. Il settore assicurativo si confronta con costi maggiori sia per i risarcimenti che per la gestione delle pratiche.
Le compagnie cercano di coprire i rischi derivanti da eventi meteorologici sempre più frequenti, oltre ai sinistri classici. Per questo motivo, spesso associano ai contratti base clausole che separano le garanzie ordinarie da quelle dedicate agli eventi atmosferici, disponibili tramite un supplemento economico. Questa modalità, spesso poco chiara, alimenta molte delle controversie.
L’attuale scenario pesa anche sul mondo delle imprese, che si trovano a dover valutare con attenzione le coperture assicurative per proteggersi da danni materiali ma anche da possibili contenziosi. Il mercato resta sotto osservazione, in attesa di nuove regolamentazioni o di interventi che possano mitigare le criticità emerse nel confronto tra clienti e assicurazioni.