Arriva il bonus donne per favorire l’assunzione femminile con sconto contributi per le aziende
Il bonus donne, operativo dal 16 maggio 2024, offre esonero dai contributi previdenziali per le assunzioni femminili a tempo indeterminato, incentivando l’occupazione e sostenendo le imprese.

Il bonus donne, attivo dal 16 maggio 2024, incentiva le aziende ad assumere donne con contratti a tempo indeterminato, azzerando i contributi previdenziali per massimo 24 mesi, al fine di favorire l’occupazione femminile e sostenere le imprese. - Unita.tv
Il nuovo bonus donne previsto dal Decreto Coesione è finalmente operativo dal 16 maggio 2024. Si tratta di un incentivo dedicato ai datori di lavoro che assumono donne in cerca di occupazione stabile, con l’obiettivo di agevolare l’inserimento lavorativo femminile e sostenere al contempo le imprese. Questa misura non si traduce in un beneficio diretto per le lavoratrici ma in un vantaggio economico per chi le assume, tramite l’azzeramento dei contributi previdenziali per un periodo definito.
Cos’è e come funziona il bonus donne per le assunzioni a tempo indeterminato
Il bonus donne nasce per aiutare le aziende private che decidono di stipulare contratti a tempo indeterminato con lavoratrici appartenenti a categorie specifiche. Le imprese possono ottenere l’esonero totale dal pagamento dei contributi previdenziali, quelli destinati alla pensione e all’assistenza sociale. Questo sconto è valido per un massimo di 24 mesi dal momento dell’assunzione.
Il tetto massimo previsto per il beneficio è di 650 euro mensili per ciascuna lavoratrice e riguarda solamente i contributi a carico del datore di lavoro. Sono esclusi i premi e contributi INAIL, ovvero quelli per la copertura degli infortuni sul lavoro. Possono usufruire dell’agevolazione tutte le assunzioni stipulate fra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025.
Leggi anche:
Questa normativa punta a rendere più accessibile e conveniente il processo di assunzione femminile, specie per quelle donne che hanno maggiori difficoltà a trovare un impiego stabile. L’azzeramento dei contributi rappresenta un incentivo concreto per le imprese, riducendo il costo di questa scelta.
Le categorie di donne che danno diritto al bonus e le esclusioni previste
Non tutte le assunzioni di donne entrambe accedono all’incentivo. Il bonus favorisce specificamente le lavoratrici senza un impiego regolarmente retribuito da un certo periodo di tempo. In particolare, la misura si rivolge a due gruppi principali: donne di ogni età residenti nel Mezzogiorno, più precisamente nelle regioni incluse nella Zona Economica Speciale unica che non abbiano lavorato regolarmente per almeno sei mesi; e donne di qualsiasi area geografica che invece siano senza lavoro regolare per almeno 24 mesi.
Sono incluse anche lavoratrici che operano o sono in cerca di occupazione in settori fortemente maschili, come l’informatica e la tecnologia, dove la presenza femminile è sotto il 18%. In questi casi, il bonus punta a correggere uno squilibrio di genere.
La normativa esclude invece alcune categorie di assunzioni e beneficiari. Non possono usufruire del bonus le famiglie o privati che assumono donne per impieghi domestici né i contratti di apprendistato dedicati alla formazione professionale giovanile. Inoltre, i datori di lavoro che hanno licenziato dipendenti nella stessa sede nei sei mesi precedenti all’assunzione o che non hanno ancora restituito altri aiuti di Stato ricevuti non possono chiedere lo sgravio.
L’impatto sulla gestione aziendale e il periodo di validità del bonus
L’introduzione del bonus donne modifica i conti degli uffici risorse umane e quelli dei bilanci aziendali. Le imprese che optano per l’assunzione femminile a tempo indeterminato possono considerare un risparmio significativo sui contributi previdenziali da versare, fino a un massimo di 650 euro al mese per ogni nuova assunta. Il beneficio può essere applicato per un periodo che varia da dodici a ventiquattro mesi, riducendo così il costo del lavoro in modo rilevante nei primi due anni di impiego.
Il bonus non è immediatamente eterno o illimitato ma agisce su un arco temporale ben definito: si estende per tutte le assunzioni effettuate tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025. Questo crea una finestra in cui i datori di lavoro possono scegliere di fare il passo, favorendo un incremento delle occasioni per le donne in cerca di occupazione stabile.
Va sottolineato che il bonus non crea alcun diritto diretto alla lavoratrice, ma funziona come uno strumento per spingere l’impresa a preferire l’assunzione femminile, riducendo i costi contributivi. Si tratta quindi di una leva di politica attiva del lavoro orientata principalmente al mondo delle aziende.