Arrestato luca milione per violazione sorveglianza nell’inchiesta su morte di mara favro in val di susa
Luca Milione, indagato per l’omicidio di Mara Favro, è stato arrestato per violazione degli obblighi di sorveglianza. L’inchiesta continua con nuovi sviluppi e tensioni familiari nella Val di Susa.

Il caso della scomparsa e morte di Mara Favro si complica con l’arresto per violazione degli obblighi di sorveglianza del datore di lavoro Luca Milione, mentre proseguono le indagini e le perizie medico-legali. - Unita.tv
Il caso di Mara Favro, la 51enne scomparsa e ritrovata senza vita nei boschi di Gravere, continua a tenere alta l’attenzione giornalistica e giudiziaria. Luca Milione, suo datore di lavoro e indagato per omicidio, è stato fermato per violazione degli obblighi di sorveglianza. Le nuove mosse degli investigatori e i recenti sviluppi rimettono in discussione alcuni aspetti di un’inchiesta che resta piena di punti oscuri.
L’arresto di luca milione e le accuse di violazione degli obblighi
Nelle ultime ore la svolta è arrivata con l’arresto di luca milione, titolare della pizzeria di Chiomonte dove Mara Favro lavorava prima di sparire. L’uomo, coinvolto nell’inchiesta come indagato per omicidio riguardo alla morte della donna, avrebbe lasciato senza autorizzazione il comune in cui risiede. Questa violazione degli obblighi imposti come misura cautelare ha spinto la procura a disporre il fermo.
Nonostante si fosse sempre professato estraneo a quanto accaduto a Mara Favro, la condotta di Milione appare contraddittoria. Le forze dell’ordine lo avrebbero scoperto fuori dalla sua abitazione al momento del controllo, un comportamento che ha fatto scattare l’arresto. Il dettaglio va ad aggiungersi a una vicenda già complessa, in cui molte domande restano aperte intorno ai momenti precedenti la scomparsa della 51enne.
Il sequestro dell’auto di luca milione
Non appena notificato il provvedimento, gli investigatori hanno proceduto al sequestro dell’auto di luca milione. Il veicolo, utilizzato dall’uomo la notte del 7 marzo 2024, risulta essere privo di assicurazione, aspetto che aggrava ulteriormente la posizione del gestore. Quel periodo coincide con l’ultimo avvistamento certo di Mara Favro, proprio davanti alla pizzeria di Chiomonte.
Il mezzo potrebbe rivelarsi un elemento chiave per ricostruire la dinamica degli eventi, dato che il viaggio o gli spostamenti di Milione potrebbero offrire piste nuove. Gli inquirenti stanno analizzando i tabulati e le registrazioni, nel tentativo di ricostruire in modo dettagliato quel tragico 7 marzo. La certezza del sequestro fa capire come le autorità vogliano ricomporre ogni pezzo senza tralasciare nulla.
Il proseguo dell’indagine e le polemiche sul tecnico dell’obitorio
Parallelamente, il medico legale Roberto Testi ha chiesto un’estensione di 30 giorni per ulteriori perizie sui resti ossei trovati a Gravere. La conferma arriva da fonti investigative: nuovi esami sono necessari per chiarire cause e modalità del decesso. Le ossa, al centro dell’indagine, sono tuttora al vaglio degli esperti con l’obiettivo di ottenere risposte certe.
L’inchiesta ha provocato tensioni, soprattutto negli ambienti della famiglia Resinovich. Serge, fratello di Mara Favro, ha contestato duramente il lavoro del tecnico dell’obitorio, chiedendone addirittura il licenziamento. Le accuse riguardano presunti errori nelle valutazioni delle cause del decesso, con commenti forti anche da parte del medico legale Testi, che definisce grottesche le ipotesi di un danno da parte del tecnico.
Tensioni e aspettative per il futuro
I contrasti interni fanno emergere un clima complicato attorno all’indagine. Nonostante le difficoltà, gli accertamenti proseguono con l’obiettivo di far luce su una vicenda che continua a colpire la val di susa e tutta la regione. Resta da capire se le nuove mosse giudiziarie apriranno ulteriori scenari o confermeranno le ipotesi già in campo.