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Allerta meteo per temporali e rischio idrogeologico coinvolge centro-sud Italia il 29 maggio 2025

Allerta meteo gialla per il 29 maggio 2025 in Calabria, Basilicata, Marche, Molise e Puglia: rischio di temporali, frane e allagamenti. Si raccomandano precauzioni e comportamenti cauti.

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Il 29 maggio 2025 la Protezione civile ha emesso un’allerta gialla per temporali e rischi idrogeologici su Calabria, Basilicata, Marche, Molise e Puglia, invitando a precauzioni per frane, allagamenti e danni causati dalle intense piogge. - Unita.tv

Le condizioni meteo del 29 maggio 2025 portano un’allerta su molte regioni del centro-sud italiano. La Protezione civile ha emesso un avviso di criticità ordinaria – livello giallo – per possibili temporali e situazioni di rischio idrogeologico e idraulico. Le aree più interessate sono Calabria, Basilicata, Marche, Molise e Puglia. Questi territori rispondono in maniera diversa alla pioggia intensa, a causa delle loro peculiarità geografiche e morfologiche.

Il territorio calabrese sotto osservazione per rischio frane e esondazioni

La Calabria rappresenta il caso più complesso. I versanti jonici, soprattutto quelli centro-settentrionali e settentrionali, sono segnati da una combinazione di montagne e prossimità al mare che rende la regione vulnerabile. La morfologia del territorio favorisce la formazione di smottamenti e allagamenti, specialmente con piogge intense. Non a caso, la Protezione civile ha inserito la Calabria in tutte le categorie di rischio previste per l’allerta.

Il fronte temporalesco, facendo sentire la sua forza attraverso piogge pesanti e raffiche di vento, può causare esondazioni di corsi d’acqua minori e frane in aree già soggette a instabilità. Le strutture montuose, affacciate sullo Jonio, risentono più di altre zone del contrasto tra suolo e condizioni atmosferiche. Per questo si raccomandano precauzioni specifiche nella gestione delle emergenze, tenendo conto delle rapide evoluzioni del territorio.

Piana pugliese e aree interne monitorate per rischi di allagamenti e smottamenti

Anche in Puglia la situazione merita attenzione. Sono a rischio soprattutto alcune zone chiave: il Gargano, il Salento e il Sub-Appennino Dauno. Qui il terreno argilloso aumenta la probabilità di frane, soprattutto quando si verifica un accumulo rapido di acqua piovana. Il suolo non assorbe facilmente, provocando ristagni e possibili allagamenti.

Queste condizioni meteo possono provocare problemi simili anche in Basilicata, dove le sottozone Basi-E2, E1 e B sono state richiamate nell’allerta, e nelle Marche, in particolare nelle Marche settentrionali evidenziate con Marc-6, Marc-2 e Marc-4. Il Molise, in zone montane e collinari quali i Frentani, il Matese, il Sannio e le aree costiere, presenta anch’esso un mix di fragilità geologica e conformazione a doppio volto tra pianura e rilievo.

La natura di questi suoli, accompagnata dalla disposizione delle alture, porta a una resposta veloce a fenomeni pluviometrici intensi. I rischi vanno oltre i danni materiali: interessa la sicurezza delle persone e la vita quotidiana nelle comunità.

Accumuli di pioggia consistenti in una fase dell’anno già instabile

L’allerta di colore giallo può sembrare moderata, eppure le previsioni indicano piogge abbondanti da svilupparsi nelle prossime 12-24 ore. Il periodo tardo-primaverile è caratterizzato da instabilità atmosferica accentuata, con il rischio che precipitazioni e temporali si trasformino in eventi violenti in breve tempo.

Le perturbazioni arrivano in un contesto dove i terreni sono a volte saturi dopo settimane di pioggia o umidità. Accumuli significativi possono aggravare rapidamente la situazione, generando problematiche idrogeologiche e idrauliche. La presenza di fenomeni intensi in stagioni critiche porta attenzione alle infrastrutture, alle strade e al sistema di drenaggio.

La Protezione civile invita a vigilare sulla situazione e a non sottovalutare la criticità anche se le misure di allerta sono di livello ordinario. “Un’azione tempestiva è indispensabile per limitare gli impatti.”

Consigli pratici per gestire l’allerta e ridurre i rischi

Di fronte a questo quadro, sono richiesti comportamenti cauti e misure preventive da parte dei cittadini e delle amministrazioni locali. Chi vive o si muove nelle zone costiere di Calabria e Puglia dovrebbe evitare spostamenti non indispensabili. I venti possono alimentare mareggiate pericolose, aumentare il rischio di caduta rami o danni da impatto sugli edifici.

Controllare lo stato di grondaie, tombini e scarichi aiuta a prevenire allagamenti domestici o stradali. È importante evitare di parcheggiare sotto alberi isolati o in prossimità di sottopassi, dove l’acqua può accumularsi rapidamente e intrappolare le auto.

Nelle aree a rischio idrogeologico – come i versanti montuosi del Molise o le colline interne delle Marche – si raccomanda di mantenere l’attenzione aggiornata, consultando regolarmente le fonti istituzionali. Preparare un kit di emergenza con torce, acqua, medicinali e dispositivi elettronici carichi si rivela fondamentale.

Per tutto il personale che lavora all’aperto – ad esempio agricoltori e tecnici – è utile sospendere attività in prossimità di corsi d’acqua come l’Ofanto o il Fortore. I livelli di questi fiumi possono salire rapidamente, generando situazioni difficili da gestire.

La collaborazione di tutti, anche con piccoli gesti, contribuisce a trasformare un bollettino meteo in un mezzo efficace per limitare danni a persone, mezzi e strutture.