Ai fiori dipinti in Italia dal novecento a oggi la mostra flora a villa magnani rocca
La mostra “Flora” a Mamiano di Traversetolo esplora l’arte floreale italiana del Novecento, con opere di Morandi, de Pisis e altri artisti che riflettono sulla bellezza e la fragilità della vita.

La mostra "Flora" alla Villa dei Capolavori di Mamiano di Traversetolo celebra i fiori nell’arte italiana dal Novecento a oggi, intrecciando pittura, scultura e simbolismo in un percorso tra natura, bellezza e emozione. - Unita.tv
La villa dei capolavori a Mamiano di Traversetolo, nella provincia di Parma, ospita fino a giugno una mostra dedicata ai fiori rappresentati dall’arte italiana del Novecento fino ai giorni nostri. Flora, questo il nome dell’esposizione curata da Daniela Ferrari e Stefano Roffi, raccoglie una selezione di opere che indagano il tema floreale nella pittura e nella scultura, tracciando un percorso che unisce sentimenti, tecnica, simboli e trasformazioni stilistiche. Il visitatore si trova immerso in un ambiente dove l’espressione artistica si fonde con la natura, catturando la fragilità e la forza che si nascondono in un semplice fiore. La mostra si propone non solo come un omaggio alla bellezza naturale, ma anche come riflessione sul rapporto profondo tra vita, arte e poesia.
La rappresentazione dei fiori nelle opere di morandi e de pisis
Giorgio Morandi, noto per la sua capacità di esprimere intensità con mezzi ridotti, usava spesso fiori recisi quasi privi di gambo. Lo faceva per evitare di dover prelevare troppo dalla natura, dimostrando rispetto e attenzione verso l’ambiente. Le sue composizioni mostrano fiori colti nella loro estrema fragilità, quasi smarriti tra la pulizia delle forme e la delicatezza dei colori. Morandi li posizionava e poi li dipingeva con uno sguardo capace di cogliere una sorta di inermità quasi estatica.
Filippo de Pisis amava i fiori con passione e li rappresentava carichi di emozione intensa. Per lui il fiore era un simbolo di vita e bellezza che vola via, un mistero che affascinava e insieme inquietava. Le sue tele trasmettono un senso di vibrante spiritualità, quasi fossero cantici preghiera alla natura. In molte occasioni de Pisis regalava i suoi quadri alle donne, consegnando loro opere ancora impregnate dell’odore della vernice e della freschezza dell’ispirazione.
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Un luogo di dialogo tra generazioni artistiche
Flora è un vero e proprio vivaio d’arte, un luogo dove artisti italiani dal Novecento fino a oggi si confrontano attraverso i loro sguardi rivolti al mondo floreale. La dimensione temporale si apre infatti in una narrazione che coinvolge non solo maestri come Morandi e de Pisis, ma anche figure simboliste e futuriste. Per esempio, i simbolisti trasformavano i fiori in elementi carichi di pathos, come nelle cascate petalose di Galileo Chini che rappresentano la vita e l’amore attraverso motivi che si intrecciano fino a diventare scene quasi magiche.
Gli futuristi, noti per la loro volontà di azzerare i cliché romantici, non rinunciavano comunque a esprimersi attraverso i fiori. Giacomo Balla li reinterpreta in chiave geometrica e in movimento, realizzando opere come i Balfiori o il fiore futurista in legno, inventando forme che sembrano vibrare di energia. Fortunato Depero aggiunge ai fiori dimensioni grafiche e scenografiche che esprimono vitalità e colore vivace, sfidando le aspettative tradizionali su questo soggetto.
Fiori come microcosmo della vita e mito nella tradizione artistica e letteraria
Il fiore si configura come un piccolo universo di bellezza concentrata. In mezzo all’immensità del cosmo, le sue forme variegate, i colori intensi e le trasformazioni stagionali lo rendono un simbolo potente di vita e caducità insieme. La delicatezza del fiore racchiude il carattere mutevole dell’esistenza umana, riflettendo la varietà e la complessità che la natura offre in ogni petalo.
Non manca poi un richiamo ai miti, soprattutto quelli narrati da Ovidio nelle Metamorfosi, dove figure come Narciso o Giacinto trasformate in fiori incarnano storie di amore, morte e rinascita. L’evento della fioritura ogni anno trova rispecchiamento nel ciclo eterno di nascita e morte. L’arte ha tentato di confrontarsi senza mai uguagliare questa perfezione naturale: Marc Chagall lo definiva uno sforzo senza mai riuscirci completamente.
Un esempio celebre è il vaso di fiori di Jan Brueghel il Vecchio, dipinto all’inizio del diciassettesimo secolo e conservato all’Ambrosiana di Milano. In questa tavola, più di centocinquanta specie di fiori sono riprodotte con precisione fiamminga, creando un’esplosione di colori e forme che sembra inglobare la molteplicità della natura e dell’umanità.
Il linguaggio floreale nel novecento e le opere in mostra a villa magnani rocca
Il Novecento, pur segnato da scetticismo e rottura, non ha escluso i fiori come soggetti artistici. All’interno della mostra Flora si possono vedere pezzi importanti come le dalie di Giuseppe Previati, i crisantemi di Giorgio de Chirico, le rose di Rachiele Carrà o le ortensie di Giovanni Segantini. Questi fiori non sono semplici decorazioni, ma diventano strumenti della contemplazione e della riflessione.
I garofani di Carla Mafai o i fiori di Mario Donghi restituiscono un bouquet che pare vivo, pronto a sbocciare sulle tele e nelle sculture. Il percorso include anche interazioni tra pitture e opere ceramiche che riproducono i fiori di Morandi in tridimensionale, prodotte da artigiani come Bertozzi e Casoni, capaci di tradurre in materia la poesia dei fiori catturati con il pennello.
Camminare nel parco romantico che circonda la villa aggiunge un altro livello di esperienza. Gli sgargianti pavoni, la vegetazione rigogliosa e l’atmosfera tranquilla invitano il visitatore a ritrovarsi a fissare i quadri come se fossero vere e proprie fioriture improvvise. L’arte e la natura si intrecciano così in un dialogo serrato, capace di coinvolgere cuore e mente.
Una visita alla villa dei capolavori di Mamiano di Traversetolo, nel maggio e giugno 2025, consente di immergersi in questo universo colorato e simbolico. Flora si presenta come appuntamento che unisce diverse anime dell’arte italiana attorno a un tema universale, ancora oggi capace di parlare dritto al sentimento umano.