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Adriano panatta critica il tennis femminile dopo la vittoria di jasmine paolini agli internazionali d’italia

Adriano Panatta critica il tennis femminile moderno, evidenziando la predominanza della potenza rispetto alla tecnica, mentre celebra il talento di Jasmine Paolini e la varietà di stili nel circuito WTA.

Tennis: finale femminile degli Internazionali d'Italia

Adriano Panatta critica il tennis femminile moderno, troppo basato sulla potenza, pur riconoscendo il talento tattico di Jasmine Paolini, vincitrice degli Internazionali d'Italia 2025. - Unita.tv

Lo sfogo di adriano panatta sul tennis femminile ha fatto rumore nel circuito e sui media sportivi. L’ex campione romano ha commentato duramente la scena odierna del WTA, suscitando reazioni contrastanti. L’attenzione è ricaduta sulla vittoria di jasmine paolini agli internazionali d’italia 2025, un risultato importante ma che non ha cambiato la visione critica di panatta verso le modalità di gioco del tennis al femminile.

Panatta e la vittoria di jasmine paolini: un giudizio tra rispetto e critica

Durante la diretta RAI degli internazionali d’italia del 18 maggio 2025, adriano panatta ha voluto prendere spunto dal successo di jasmine paolini per esprimere una riflessione più ampia sul tennis femminile. Ha riservato parole positive alla tennista lucchese, definendola capace di “pensare e far giocare”, segno di rispetto verso la sua intelligenza tattica. Ma il resto del suo discorso ha preso una piega di critica aspra verso il modo in cui si gioca oggi nel circuito WTA.

Panatta ha descritto il tennis femminile moderno come un insieme di giocatrici che si affidano prevalentemente alla potenza dei colpi, perdendo di vista il lato tecnico e strategico. Ha citato l’esempio di Coco Gauff e la sua finale al Foro Italico, accusata di tirare forte senza variare il gioco. Secondo panatta servirebbe un “circuito solo cemento” per le giocatrici programmate ad esprimersi su questa superficie, mentre nel tennis occorrerebbe affrontare le sfide della rete e le righe, segno di un tennis più completo.

Questa osservazione è apparsa dura, ma rientra nel carattere noto di panatta, da sempre schietto e diretto nei suoi commenti. La sua analisi ha diviso il pubblico: da una parte chi gli riconosce una certa coerenza e competenza, dall’altra chi trova il suo punto di vista esagerato o parziale rispetto alla realtà del circuito femminile.

Dinamiche attuali del tennis femminile tra potenza e uniformità

Il tema centrale del dibattito riguarda la natura attuale del tennis femminile. Le partite viste agli internazionali, come la semifinale tra Gauff e Qinwen Zheng, mostrano una tendenza al gioco molto aggressivo da fondo campo, spesso accompagnato da molti errori diretti. Le tenniste sembrano impegnate in una sorta di sfida fisica che si risolve chi sbaglia prima, più che in un confronto tattico vario.

Questo fenomeno non è limitato al circuito femminile. Anche il tennis maschile ha registrato un’evoluzione simile, dove atleti del calibro di Novak Djokovic o Andy Murray puntano sull’estrema solidità da fondo campo. Persino Roger Federer, simbolo di estetica e varietà nel gioco, ha vissuto stagioni in cui ha ridotto l’uso del serve & volley, preferendo colpi più difensivi.

La trasformazione del tennis in questi termini riflette anche un cambiamento più ampio nello sport di alto livello: le tecniche si sono perfezionate, i ritmi sono diventati più intensi e il livello fisico richiesto è cresciuto. Ciò che prima appariva come varietà oggi si traduce principalmente in potenza e resistenza. Alcuni ritengono che questo porti a una perdita di fascino, altri vedono invece un’evoluzione fisiologica.

L’esempio della dieta di Rafa Nadal, che è passato da abitudini poco salutari a un’alimentazione mirata, o i team numerosi che seguono le atlete professioniste, testimoniano il cambiamento radicale del tennis moderno. Anche la presenza di chef personali e staff specializzati racconta un mondo lontano dall’immagine più informale di decenni fa.

Il confronto con il passato e la nostalgia degli ex campioni

Adriano panatta incarna un sentimento comune in molti ex atleti e appassionati più anziani: la nostalgia per un tennis che appare più tecnico, variegato e meno dominato dalla sola forza fisica. Il paragone con i tempi passati mette a confronto stili di gioco, modi di allenarsi e approcci mentalmente diversi rispetto a oggi.

Come ricorda panatta, negli anni settanta e ottanta i giocatori vivevano spesso serate di svago molto intense anche subito prima delle partite, fatto impensabile per i professionisti dello sport di oggi. Le racchette di legno, le superfici diverse, la minore frequenza di tornei erano altre circostanze che modellarono un tennis più lento e riflessivo.

Questo sentimento di “perdita” del gioco classico si ritrova anche in altri sport, dove i campioni attuali sono spesso messi a confronto con miti del passato, forzando il giudizio verso una certa idealizzazione del passato. Il paragone con il calcio, citato dall’articolo originale, racconta di come le generazioni mutano parallelamente allo sport stesso.

Misurare i cambiamenti sportivi serve a capire che ogni epoca ha le sue caratteristiche e che non sempre il passato è meglio o peggio, ma semplicemente differente. Le tecnologie e le metodologie di allenamento spostano le prestazioni verso nuovi parametri.

Distinzione nel circuito femminile e varietà di gioco

Nonostante le critiche di panatta verso un gioco molto simile tra molte tenniste, non è corretto generalizzare. Atlete come Aryna Sabalenka e Iga Swiatek mostrano capacità di variare i colpi e muoversi agilmente su tutto il campo, cercando soluzioni differenti oltre la pura potenza.

Confrontando con le leggende del passato, come Chris Evert, si nota che anche un gioco apparentemente più controllato poteva essere moderatamente lento, ma con colpi diversi per effetto e intensità. Il tennis femminile oggi conta su una gamma di stili di gioco non così ristretta come qualcuno pensa.

Le differenze tra epoche non permettono però facili giudizi sul chi “sa giocare meglio”. I parametri sono cambiati e lo sport si è adattato a nuove tecnologie, preparazioni fisiche più sofisticate e sollecitazioni diverse.

Nel tennis femminile le competizioni sono aperte, i rapporti di forza più equilibrati rispetto a quello maschile, e questo contribuisce a rendere il circuito imprevedibile e più coinvolgente. La presenza di tenniste come Sara Errani e Jasmine Paolini in top ten testimonia che la strada per raggiungere grandi traguardi è ampia e varia, anche in un contesto più fisico.

Riflessioni finali sul dibattito di panatta e lo stato del tennis femminile

L’osservazione di adriano panatta va presa come spunto per ragionare sul presente del tennis femminile, senza cadere in eccessi di giudizio. La crescente omogeneità del gioco attuale è un fatto osservabile, ma rappresenta anche una fase nello sviluppo di uno sport che cambia velocemente.

Le differenze tra giocatrici, i diversi approcci tattici e la possibilità di ottenere risultati importanti con varietà di stili mostrano che non tutto si riduce a colpi potenti e palleggi monotoni.

Il successo di jasmine paolini a Roma e le sue qualità in campo offrono un esempio concreto di una tennista capace di combinare tecnica e intelligenza, elementi fondamentali per competere ai più alti livelli. Il tennis femminile continua a evolvere e si prospettano stagioni con sfide avvincenti e tanti cambiamenti, creando scenari che si differenziano da quelli passati senza per forza dimenticare le radici.