Home Abu mazen chiede a hamas di lasciare il controllo di gaza e annuncia elezioni palestinesi per il prossimo anno

Abu mazen chiede a hamas di lasciare il controllo di gaza e annuncia elezioni palestinesi per il prossimo anno

Le tensioni tra l’autorità nazionale palestinese di Abu mazen e Hamas a Gaza si intensificano, mentre il presidente annuncia elezioni per la Palestina entro il 2025 e chiede un cessate il fuoco.

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Abu Mazen rilancia a Baghdad la richiesta di cessate il fuoco e di un cambio di gestione a Gaza, annunciando elezioni palestinesi entro il 2025 in un contesto di profonde tensioni con Hamas e conflitto israelo-palestinese ancora aperto. - Unita.tv

Le tensioni tra l’autorità nazionale palestinese guidata da Abu mazen e i miliziani di Hamas a Gaza non accennano a diminuire. Durante il vertice arabo a Baghdad, il presidente palestinese ha rilanciato la sua richiesta di un cessate il fuoco e di un cambio di gestione della striscia. Intanto ha annunciato la volontà di indire elezioni generali per la Palestina entro il 2025, un passo atteso da molti osservatori. Il conflitto in corso tra israeliani e palestinesi continua a bloccare ogni tentativo di dialogo concreto.

Abu mazen rilancia la sua sfida a hamas durante il vertice arabo di baghdad

Il presidente dell’autorità nazionale palestinese Abu mazen ha ancora una volta puntato il dito contro Hamas, colpevole secondo lui di alimentare una guerra senza fine contro Israel. Nel discorso tenuto a Baghdad in occasione del vertice dei paesi arabi, Abu mazen ha chiesto ai miliziani di “rinunciare al controllo di gaza”. Questo invito si accompagna all’esortazione a consegnare le armi all’autorità nazionale palestinese, un passo necessario per poter ristabilire una gestione unitaria del territorio. L’attuale frammentazione interna tra varie fazioni palestinesi rende complicato il confronto con Israel e la comunità internazionale.

Richieste chiave di abu mazen

Abu mazen ha inoltre puntato sul rilascio degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas, sostenendo che la liberazione sia un passaggio urgente per qualsiasi negoziato. La sua posizione prevede anche un cessate il fuoco totale tra Israel e miliziani, di cui però non si vedono segnali concreti al momento. L’idea di assumersi la “responsabilità civile” sulla striscia di Gaza resta controversa, sia per i residenti gazaoti che per il mondo esterno, soprattutto considerando l’opposizione storica e politica di Hamas a questo tipo di controllo. Questa proposta riflette però la volontà di Abu mazen di guidare una possibile pacificazione del territorio.

Annunciato il processo di riforma del governo palestinese e le elezioni per il 2025

Nel corso dell’intervento, Abu mazen ha fatto riferimento anche ai suoi sforzi per rinnovare le strutture del governo palestinese. Ha promesso che entro il prossimo anno si svolgeranno delle elezioni politiche valide sia in Gaza sia in Cisgiordania, un evento atteso da tempo, soprattutto alla luce delle divisioni interne. Il presidente ha detto che sono in corso lavori di riforma destinati a migliorare il funzionamento dell’autorità nazionale palestinese, una richiesta che la comunità internazionale, in particolare Europa e Stati Uniti, ripetono da anni.

Novità istituzionali e reazioni

Tra le novità più rilevanti spicca la proposta di includere la figura di un vice presidente, incaricato di assumere la guida in occasione di emergenze o transizioni politiche. Questa novità avrebbe lo scopo di garantire continuità durante le elezioni e stabilire un punto di riferimento più certo per il futuro. Gli osservatori occidentali hanno accolto il progetto con favore, ma molti palestinesi lo considerano un compromesso dettato da pressioni esterne, più che una soluzione efficace ai problemi interni. D’altra parte, questa mossa potrebbe dare un impulso formale al processo elettorale congelato da anni.

Il contesto della guerra israelo-palestinese e i rischi per la regione

Il conflitto scoppiato il 7 ottobre del 2023 ha avuto un impatto devastante sulla striscia di Gaza e rilanciato le tensioni in tutto il Medio Oriente. Hamas e Israel sono ancora fermi in una situazione di stallo, con attacchi e raid che continuano senza tregua. La guerra ha messo sotto pressione i rapporti tra le varie fazioni palestinesi e rilanciato l’importanza del controllo del territorio. Non a caso, il confronto tra Abu mazen e Hamas si concentra proprio sulla sovranità e sulle responsabilità civili a Gaza.

Effetti del conflitto sul terreno

L’uccisione di figure chiave come Mohammed Sinwar a Khan Yunis, dopo un raid israeliano, mostra fino a che punto il conflitto stia assumendo contorni ancora più duri. La morte di un comandante locale può accentuare le divisioni e alzare ulteriormente il livello dello scontro. Mentre la legazione araba di Baghdad prova a mettere insieme posizioni comuni e suggerire vie d’uscita, sul terreno i protagonisti del conflitto sembrano lontani da qualsiasi accordo. La complessità delle relazioni con stati come Arabia Saudita e Siria, così come la presenza di movimenti come gli Houthi, alimentano scenari difficili da prevedere.

In questo quadro, ogni mossa politica palestinese si riflette a catena in tutto il Medio Oriente, tra interessi nazionali e alleanze a volte contraddittorie. Abu mazen, con la sua proposta di nuove elezioni e riforme, tenta di costruire un’alternativa al dominio di Hamas, sperando di rispondere anche alle richieste internazionali di stabilità. Ma la strada resta irta di ostacoli, e ogni nuovo scontro rischia di complicare i già fragili equilibri regionali.