A milano apre lamiera 2025 con oltre 400 aziende e 500 macchinari per la lavorazione della lamiera

La fiera Lamiera 2025 a Milano riunisce oltre 400 espositori e presenta nuove tecnologie per la lavorazione della lamiera, con focus su formazione, sostenibilità e opportunità di crescita nel settore.
Lamiera 2025, inaugurata a Milano, è la principale fiera internazionale dedicata alla lavorazione della lamiera e alle macchine utensili, con oltre 400 espositori da 23 paesi, focus su innovazione, sostenibilità, formazione e mercato globale. - Unita.tv

La fiera Lamiera 2025 ha preso il via oggi a Milano, uno degli appuntamenti più importanti per il mondo della lavorazione della lamiera e delle macchine utensili. L’evento coinvolge centinaia di espositori italiani e stranieri, mostrando le nuove tecnologie e prodotti che animano questo comparto industriale. La manifestazione si svolge allo fieramilano di Rho e si conferma un punto di riferimento per professionisti, imprese e addetti ai lavori interessati agli sviluppi del settore.

Un’esposizione di grandi dimensioni nel cuore di milano

Lamiera 2025 è stata inaugurata oggi nel quartiere fieristico di Rho Milano, dove sono allestiti i padiglioni 13 e 15. L’area di esposizione occupa 40mila metri quadrati, con oltre 400 aziende presenti provenienti da 23 paesi diversi. Questa edizione conta circa il 31% di espositori stranieri, a dimostrazione del ruolo internazionale dell’evento.

Le imprese presenti mostrano più di 500 macchinari in funzione, dedicati a ogni fase della lavorazione della lamiera. Dalla fase iniziale di taglio e deformazione, passando per la lavorazione di barre, profilati e tubi fino alle attrezzature per prese, saldature e robotica. Una novità di quest’anno è la sezione dedicata al revamping e retrofitting, che interessa la revisione e l’ammodernamento degli impianti industriali.

UCIMU – sistemi per produrre, associazione che promuove la fiera, ha ricevuto la certificazione ICIM ISO 20121:2024, che attesta l’attenzione all’impatto ambientale dell’organizzazione. Questo aspetto sarà presente in diverse iniziative e modelli sviluppati nel contesto di Lamiera 2025.

Incontri e dibattiti sui trend e le sfide del settore

Durante la giornata di apertura si sono svolti incontri con esperti e rappresentanti del settore. Tra questi, il presidente di UCIMU, Riccardo Rosa, il sottosegretario lombardo Raffaele Cattaneo e il presidente di Fiera Milano Carlo Bonomi, hanno dato il via ufficiale alla manifestazione.

Il primo evento ha riguardato il tema “Il settore delle macchine a deformazione: trend, sfide e opportunità”. Gli esperti Sandro Bicocchi e Ivan Lavatelli di PwC hanno presentato i dati di uno studio sull’andamento del comparto. In seguito, la tavola rotonda “Il punto di vista dei settori clienti” ha visto la partecipazione di rappresentanti di aziende come TecnoLamiera, Leonardo, Mermec e Moretto Group.

Questi momenti di confronto facilitano la comprensione delle tendenze del mercato, delle richieste di innovazione e delle criticità che le aziende devono affrontare per restare competitive, in particolare in un ambito produttivo dove la tecnologia e la qualità giocano un ruolo fondamentale.

Attenzione alla formazione e coinvolgimento dei giovani

Lamiera 2025 dedica spazi alle nuove generazioni con l’area UCIMU Academy nel padiglione 13 D00, dove sono stati registrati fino ad ora circa 900 studenti accreditati. Lo scopo è avvicinare ragazzi e ragazze al mondo delle macchine utensili e far conoscere le prospettive di lavoro in questo settore.

Un’altra area rilevante è LaMiaLamiera nel padiglione 13 A00, dove si tengono una serie di incontri promossi da UCIMU con il sostegno della Regione Lombardia, di BPER e TecnoLamiera. Questo programma punta a far convergere istituzioni, imprese e professionisti, per discutere sviluppo tecnologico, sostenibilità e opportunità di crescita.

La formazione viene segnalata come un punto critico per molti operatori del comparto. Più del 60% delle aziende intervistate considera insufficiente la preparazione e la disponibilità di personale qualificato, un problema che può incidere sulla capacità di innovare e rispondere alle richieste del mercato.

I dati sul mercato delle macchine utensili in italia e all’estero

Il Centro studi di UCIMU ha presentato oggi dati aggiornati sul settore delle macchine utensili per il 2024, confermando l’Italia come seconda potenza mondiale nella produzione del comparto, con un valore di 2,9 miliardi di euro. Il Paese si posiziona anche al secondo posto per export con 1,8 miliardi, mentre resta terzo nel consumo interno, superato da Cina e Stati Uniti.

Le vendite sono spinte in modo specializzato dai settori dei controterzisti e dell’automotive, che rappresentano insieme quasi la metà del fatturato. I comparti dell’energia e della difesa stanno invece guadagnando rilievo negli ultimi anni.

Dal rapporto emerge che gli Stati Uniti rimangono il mercato più importante per l’export italiano, citato dal 43% delle imprese intervistate. Il mercato tedesco segue, con il 19%. Si registra anche una crescita delle vendite verso il Messico, nonostante l’incertezza economica globale.

C’è però un margine limitato sull’adozione di nuove tecnologie digitali: solo il 10% delle aziende ha introdotto strumenti di intelligenza artificiale, mentre il 52% rimane più diffidente. La formazione continua viene vista come un elemento da migliorare, per poter meglio affrontare i cambiamenti tecnologici.

Riccardo rosa su mercato e provvedimenti per il made in italy

Il presidente di UCIMU, Riccardo Rosa, ha commentato i dati illustrati a Lamiera sottolineando il quadro variegato del settore. Pur riconoscendo che il 2024 è stato un anno difficile, ha evidenziato segnali di ripresa nel 2025, con ordini in crescita di oltre l’8%. Questo slancio riguarda soprattutto il mercato interno, cresciuto del 71,5%, mentre le attività all’estero sono diminuite del 18,2%.

Rosa ha apprezzato le semplificazioni introdotte dal provvedimento “5.0”, che hanno incoraggiato una parte rilevante degli ordini e delle commesse. Tuttavia, ha segnalato che la scadenza fissata al 31 dicembre 2025 rischia di essere troppo ravvicinata per chiudere i lavori e usufruire pienamente dei benefici.

Per questo l’appello del presidente è di estendere di quattro mesi, fino ad aprile 2026, la validità del decreto. Secondo lui, questo tempo aggiuntivo aiuterebbe gli operatori italiani a mantenere competitività rispetto ai concorrenti stranieri e a valorizzare il “made in Italy” sul mercato globale.