A le iene audio inediti e accuse di malasanità all’ospedale civico di palermo

Il dottor Francesco Caronia denuncia gravi irregolarità di malasanità all’ospedale civico di Palermo, rivelando pratiche scorrette nel reparto di chirurgia toracica e manomissioni di cartelle cliniche.
Il programma "Le Iene" ha trasmesso registrazioni che denunciano gravi casi di malasanità e pratiche scorrette nel reparto di chirurgia toracica dell'ospedale civico di Palermo, sollevate dal dottor Francesco Caronia, ancora senza riscontri giudiziari ufficiali. - Unita.tv

Negli ultimi giorni, il programma le iene ha trasmesso registrazioni audio che chiamano in causa gravi problemi di malasanità all’ospedale civico di palermo. Questi messaggi, raccolti direttamente da un dirigente medico del reparto di chirurgia, denunciano presunte pratiche scorrete all’interno della struttura, in particolare nel reparto di chirurgia toracica. Le registrazioni e le parole del dottor francesco caronia raccontano una realtà fatta di cartelle cliniche manomesse, interventi discutibili e pressioni per operare a ogni costo, ma al momento mancano riscontri giudiziari ufficiali.

La denuncia del dottor francesco caronia e il contesto di palermo

Il dottor francesco caronia, dirigente del reparto di chirurgia, ha deciso di rivolgersi a le iene dopo aver tentato senza esito la via legale per denunciare presunte irregolarità. A partire da luglio 2022, ha iniziato a registrare conversazioni e situazioni che dimostrerebbero una gestione controversa, e ha presentato otto querele che però non hanno portato all’apertura di indagini o a provvedimenti concreti. Caronia spiega di essersi sentito costretto a reagire in questo modo per la pressione etica subita nel rapporto con il primario di chirurgia toracica, damiano librizzi, che avrebbe imposto richieste fuori dagli standard medici. Il medico ha scelto di rompere il silenzio esasperato da queste continue dinamiche, convinto che la verità debba emergere.

Le registrazioni audio e le accuse di malasanità

Le registrazioni audio trasmesse da le iene mostrano una serie di episodi allarmanti raccontati dal dottor caronia. Tra questi, emerge il dato delle 277 cartelle cliniche falsificate, presentate come una conseguenza diretta di scelte poco trasparenti. Viene denunciata la presenza di pazienti sottoposti a interventi giudicati non corretti da Caronia, che avrebbe osservato procedure chirurgiche effettuate semplicemente per “riempire le sedute operatorie senza reali necessità mediche”. Alcuni casi sarebbero stati così gravi da portare al decesso di pazienti, secondo il racconto del medico. Questi fatti scuotono il reparto e suggeriscono una situazione di malgoverno clinico che richiede approfondimenti e risposte.

Le conseguenze legate alle procedure e i riflessi sulla gestione ospedaliera

Secondo il dottor caronia, la malasanità a palermo coinvolgerebbe anche pratiche amministrative e finanziarie scorrette. Tra le accuse più pesanti c’è quella di falsificare procedure per ottenere rimborsi maggiori da parte della regione siciliana. Inoltre, si segnalano casi in cui pazienti deceduti venivano registrati come vivi per accelerare il processo di dimissione e liberare così posti letto più rapidamente. Questa gestione avrebbe imposto un clima di urgenza eccessiva, con il primario damiano librizzi che avrebbe spinto per operazioni continue con il motto “operare perché sennò ci chiudono”. Questo motto sintetizza una logica che mette al primo posto la quantità piuttosto che la qualità delle cure offerte.

Reazioni pubbliche e incertezze sul fronte legale

Dopo la trasmissione degli audio di le iene, la vicenda ha catalizzato l’attenzione su palermo. Non mancano le dichiarazioni di chi si è schierato sia a favore che contro le accuse, con tensioni crescenti tra i vari protagonisti coinvolti. Il dramma della malasanità qui è anche un problema giudiziario, visto che le denunce presentate da caronia finora non hanno condotto a indagini formali. La situazione resta fluida e sotto osservazione, mentre la pubblica opinione spinge per chiarezza e azioni concrete. Al centro della controversia resta il primario damiano librizzi, figura chiave nel racconto del medico denunciato, e la necessità che le autorità accertino eventuali responsabilità e fatti accaduti.