È morta Ornella Vanoni, addio alla voce simbolo della musica italiana
Ornella Vanoni è morta nella sua casa di Milano all’età di 91 anni. L’artista si è spenta nella tarda serata di venerdì a causa di un arresto cardiocircolatorio. I soccorritori del 118, intervenuti poco prima delle 23, non hanno potuto fare nulla: quando sono arrivati, la cantante era già deceduta.
Figura centrale della musica italiana per quasi settant’anni, Vanoni aveva attraversato generi, decenni e linguaggi restando sempre fedele alla propria identità artistica. Dalle celebri “Canzoni della mala” dei primi anni al jazz, dal pop d’autore alla bossa nova, la sua voce riconoscibile e il suo stile interpretativo l’hanno resa una delle interpreti più amate del panorama nazionale.
Nata a Milano il 22 settembre 1934, aveva pubblicato oltre cento tra album, raccolte ed EP, superando le 55 milioni di copie vendute e affermandosi come una delle artiste italiane più seguite di sempre. Tra i suoi successi più noti Senza fine, scritta da Gino Paoli, Che cosa c’è, L’appuntamento, Tristezza, La musica è finita, Una ragione di più e Io ti darò di più.
Una carriera lunga settant’anni tra musica d’autore, jazz e collaborazioni internazionali

Nel corso della sua lunga carriera Vanoni aveva lavorato con alcuni tra i più importanti autori italiani, da Gino Paoli a Paolo Conte, Fabrizio De André, Ivano Fossati, Lucio Dalla, Renato Zero e Riccardo Cocciante, fino ai nomi più recenti come Bungaro, Pacifico e Francesco Gabbani.
Significativa anche la sua attività nel jazz, con collaborazioni di rilievo internazionale: tra gli artisti con cui ha condiviso studio e palcoscenico figurano George Benson, Herbie Hancock, Gil Evans e Ron Carter. Rimane memorabile il lavoro del 1976 con Toquinho e Vinícius de Moraes nell’album La voglia, la pazzia, l’incoscienza, l’allegria, un progetto entrato nella storia della musica italiana.
Vanoni ha partecipato a otto edizioni del Festival di Sanremo, arrivando seconda nel 1968 con Casa bianca e conquistando in tre occasioni il quarto posto con brani rimasti nella memoria collettiva: La musica è finita (1967), Eternità (1970) e Alberi (1999). Nel 1999 il Festival le conferì anche il Premio Città di Sanremo alla carriera, diventando la prima artista a ricevere questa onorificenza.
I Premi Tenco e il ruolo di icona per generazioni di artisti
La sua storia professionale è strettamente legata anche al Club Tenco, che le ha riconosciuto un primato unico: Vanoni è infatti l’unica donna e la prima artista in assoluto ad aver vinto due Premi Tenco, ai quali si aggiunge una Targa Tenco, per un totale di tre riconoscimenti. Nel 2022 le era stato assegnato il Premio Tenco Speciale, istituito proprio per celebrarne la carriera irripetibile.
Con la sua eleganza, la capacità di rinnovarsi e la voce inconfondibile, Ornella Vanoni ha attraversato epoche, influenzato interpreti di generazioni diverse e lasciato un patrimonio artistico destinato a durare ben oltre il tempo. La musica italiana perde una delle sue figure più autorevoli, un simbolo che ha saputo evolvere senza mai perdere autenticità.
