La Galleria Gracis si prepara a svelare una delle pagine più affascinanti e poco conosciute dell’arte contemporanea italiana attraverso un progetto espositivo dedicato al Gruppo Crack. Questa iniziativa, frutto di tre anni di lavoro, offre l’opportunità di esplorare una selezione significativa delle opere degli artisti che hanno fatto parte di questo collettivo. La mostra, realizzata in collaborazione con gli archivi degli artisti, include anche opere storiche, alcune delle quali risalgono al catalogo del 1960.
Un viaggio nel tempo: la storia del gruppo crack
Il Gruppo Crack, attivo negli anni ’60, ha rappresentato un’importante avanguardia artistica in Italia, caratterizzata da un approccio innovativo e provocatorio. La mostra alla Galleria Gracis si propone di raccontare questa storia attraverso una serie di opere che testimoniano l’evoluzione stilistica e concettuale del gruppo. Gli artisti coinvolti hanno utilizzato diverse tecniche e materiali, creando un linguaggio visivo unico che ha influenzato generazioni successive.
La scelta di esporre opere storiche, molte delle quali erano state presentate a Venezia 65 anni fa, permette di mettere in luce il valore di queste creazioni, spesso dimenticate. La Galleria ha fatto un lavoro meticoloso per rintracciare le opere originali, e nei casi in cui queste non fossero state trovate, sono state selezionate opere affini che ne mantenessero lo spirito e l’estetica.
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Opere in evidenza: Piero dorazio e gino marotta
Tra le opere esposte, spicca il contributo di Piero Dorazio, un artista noto per i suoi rilievi che, per oltre 30 anni, non erano stati mostrati al pubblico. Questi lavori, caratterizzati da una forte componente materica e da un uso audace del colore, offrono una nuova prospettiva sulla sua produzione artistica. La Galleria Gracis ha scelto di mettere in risalto questi pezzi per far conoscere al pubblico un aspetto meno noto del suo lavoro.
Un altro artista di rilievo è Gino Marotta, le cui sculture in legno e alluminio si distaccano dalle opere in plexiglass che lo hanno reso famoso. Questi lavori, realizzati con materiali poveri e di recupero, raccontano una storia di ricerca e sperimentazione, evidenziando l’impegno di Marotta nel valorizzare il concetto di arte accessibile e sostenibile.
Un catalogo per celebrare l’esposizione
In concomitanza con la mostra, è stato realizzato un catalogo che non solo raccoglie le opere esposte, ma include anche una copia del catalogo originale del 1960, pubblicato dalla casa editrice Krachmalnikoff. Questa edizione storica, legata ad Achille Mauri, fratello dell’artista Fabio, rappresenta un importante documento per comprendere il contesto in cui il Gruppo Crack si è sviluppato. Il catalogo offre approfondimenti sulle opere e sugli artisti, rendendo l’esperienza espositiva ancora più ricca e informativa.
La mostra alla Galleria Gracis si configura quindi come un’importante occasione per riscoprire un capitolo fondamentale della storia dell’arte contemporanea italiana, invitando il pubblico a immergersi nel mondo creativo del Gruppo Crack.